Sulla stele del tempio della Nuvola Bianca a Beijing, il processo alchemico dell’universo interiore e la nascita dell’uomo autentico (zhenren).

[Terza parte. Segue dall’articolo precedente di “Incognita Quotidiana]

La riproduzione ottenuta mediante sfregamento di una incisione su stele del tempio della Nuvola Bianca a Beijing ci addentra nel denso simbolismo dell’alchimia taoista. Viene raffigurato il diagramma del paesaggio interiore (neijingtu) del corpo (capo e tronco) e i processi che conducono alla nascita dell’uomo autentico (zhenren).

Come nell’arte del governo così anche in quella dell’organismo è essenziale non sperperare energia psichica, che in termini taoisti viene definita shen.
Quando grandi quantità di questa “sostanza” abbandonano il corpo, sopraggiunge il decesso dell’organismo. Lo shen circola costantemente per tutto il corpo ed è più attivo in alcune zone e in certi momenti.

Shen sono tutti i tipi di azioni mentali, che non sono però separate dalle attività organiche.Ogni volta che si desidera qualcosa, parte del nostro shen si dirige verso quell’obiettivo. Si tratta di un processo necessario a raggiungere la meta, ovvero ciò che il linguaggio popolare descrive come ‘gettare il cuore oltre l’ostacolo’.
Nel Taoismo è di suprema importanza mantenere gli spiriti (shen) tranquilli e impedire che provochino danni.
L’uomo autentico, reale, comanda e controlla questi spiriti, ovvero le forze psichiche e le funzioni del corpo umano.

Praticando esercizi di visualizzazione, il meditante contempla il corpo interiore come un paesaggio con montagne (stazioni nell’ascesa al cielo), sparse di caverne templari, fiumi, foreste, persone e così via. Gli elementi iconografici non hanno un intento descrittivo in termini anatomico-figurativi, ma sono il frutto coerente di significati simbolici che affondano le radici nelle visioni sciamaniche e nei processi alchemici taoisti per ottenere l’immortalità e che riproducono l’antico concetto taoista che vede il corpo come un microcosmo.

Nel diagramma le stelle sono raffigurate come il giovane pastore (che regge il Timone delle stelle dell’Orsa Maggiore) e una donna che fila (Vega in Lyra).
Un vecchio simboleggia il Signore del mondo interiore. Da una fitta e scura foresta (che segna la posizione di gan, il fegato, una delle principali funzioni corporee) si raggiunge la montagna sacra (luogo in cui viene custodito lo spirito vitale), la cui cresta rappresenta la colonna vertebrale, metafora della longevità, dell’axis mundi che collega il Cielo alla Terra.
La cavità interiore della montagna, fonte di vita e di morte, rinvia all’immagine dell’ingresso stretto e nascosto di una caverna, attraversando la quale si ritorna nell’utero della madre terra, in quel luogo più oscuro ove la meditazione si schiude al Campo del cinabro (dantian), fonte dell’elisir dell’immortalità, rappresentato come un cerchio rotante dei simboli taiji (yinyang), radiante calore su un campo arato su cui si coltiva l’erba dell’immortalità.

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