La piccola azione che produce una grande trasformazione.

Oggi, anche se fa un gran caldo, desidero raccontare questa storia.
Il suo titolo è: “La piccola azione che produce una grande trasformazione”.

Dopo essere morto, un maestro [Abu Bakr al-Shibli] apparve in sogno a un amico, che gli chiese quale trattamento gli avesse riservato Dio.
Il maestro ribatté: «Dio mi ha domandato se conoscessi la ragione per cui mi aveva accolto. Io gli ho risposto che il suo perdono derivava dalla mia buona fede nella pratica dei precetti religiosi.
«Ma Dio mi ha spiegato che non era quella la ragione.
«Allora ho detto che era a causa dei miei numerosi pellegrinaggi.
«Ma Dio continuava a rispondere negativamente. «Allora ho accennato a tutte le mie preghiere e i miei digiuni.
«Ma Dio scuoteva la testa.
«Quindi ho ribattuto che forse era a causa delle mie buone azioni verso i fedeli e della mia dedizione nello studio del Libro sacro.
«Ma Dio non faceva altro che dire di no con la testa.
«Perplesso, ho spiegato che pensavo fossero queste le azioni che conducono alla salvezza, e in virtù delle quali si ottiene la grazia divina.
«Ma Dio mi ha risposto: “Eppure non è per tali cose che ti ho accolto!”
«Io ero sempre più confuso.
«Allora Dio mi ha detto: “Ricordi quel giorno di tanto tempo fa, nella città dove abitavi, quando un freddo terribile aveva ricoperto di neve tutte le strade? Tu incontrasti un gattino spossato dal freddo che si muoveva da un muro all’altro in cerca di riparo dal gelo. Tu, preso dalla compassione, lo alzasti da terra e lo accogliesti sotto il tuo mantello. Gli desti così protezione dai morsi del freddo. Questo è stato il reale motivo per cui ti ho accolto: mostrasti compassione per quel gattino”».

❖ Storia tratta da: Gianluca Magi, Il dito e la luna. 101 storie sufi, Lindau, pp. 105-6.

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