Gianluca Magi
Il dharma del sacrificio del mondo.
Il Pūrvamīmāṃsā Sūtra di Jaimini

Panozzo
1998, 2a ristampa, pp. 172


€ 11.50

RISVOLTO


L’opera, sinora mancante di una traduzione italiana, è corredata del testo sanscrito, di una introduzione, della traduzione, di un limpido commento, di un lessico e di una esaustiva bibliografia.
L’opera non presuppone nel lettore alcuna conoscenza preliminare della filosofia indiana, in quanto è stata pensata per un pubblico vario, non necessariamente specializzato. In questa direzione anche il lessico sanscrito si rivela utile strumento sia come introduzione allo studio della lingua, sia per facilitare lo studio accurato dell’argomento.
Il Pūrvamīmāṃsā Sūtra è il testo basilare della scuola Mīmāṃsā. Molto probabilmente la più antica tra le sei “visioni” ortodosse della filosofia brahmanica, ha costituito per secoli un importante punto di riferimento per la cultura indiana.
Jaimini, l’autore del Pūrvamīmāṃsā Sūtra, è il codificatore di una tradizione a lui assai interiore, che, molto prima della sapienza greca, adottò prospettive mentali del tutto inconsuete e avvincenti per il pensiero d’oggi.
Lo scopo di questo trattato indiano è attingere la realtà celeste (svarga) attraverso il sacrificio periodico del Mondo, ovvero, dell’uomo stesso.
La logica di base di questa “visione”, sottesa di un simbolismo dalla struttura antropocosmica, è l’intima solidarietà tra l’uomo e il Mondo stesso, il quale non è altro che un suono senza origine e indistruttibile. Qui, infatti, l’essenza primordiale del Mondo è considerata come una grande parola che tutto permea si sé e che unisce Cielo e Terra.

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