Per sovvertire le stanche abitudini del pensiero
«Eureka!» esclamò il matematico Archimede, piacevolmente immerso nella vasca da bagno, quando il principio che prese poi il suo nome gli illuminò la mente. Così l’idea degli assi che portano il nome del filosofo Cartesio, furono concepiti a letto, nel quale il filosofo francese trascorreva intere mattinate. Così il matematico e filosofo Isaac Newton: seduto sotto un albero a riposare, colpito da una mela in testa, scoprì la legge di gravità.
L’ozio creativo – che non è faccenda per poltroni! – ha dato vita a invenzioni e scoperte. Eppure le giornate dell’uomo contemporaneo sono massacrate da telefonate, sms, e-mail, riunioni, corse e incombenze multitasking. Questo iperattivismo maniacale, senza un attimo di pausa, è più adatto a una catena di montaggio che agli esseri umani. Una catena di montaggio non deve pensare o riflettere sulla vita e su se stessa, ma solo eseguire in modo acritico un software di funzionamento.
Per contrastare l’egemonia del dogma universale dell’impegno perpetuo, che distrugge mente e creatività, ti invito a fare qualcosa di pratico, assolutamente necessario nella vita di un essere umano degno di questo nome.
Crea nella tua vita un centro della trasformazione, un luogo sacro in cui, per qualche minuto o per qualche ora, ti lasci alle spalle l’identità sociale (il tuo nome, la professione, le tue idee cessano di avere importanza), in cui le mura del tempo possano dissolversi rivelando un miracolo.
Un luogo sacro possono essere uno spazio, oppure delle ore particolari, oppure un giorno in cui ignori che cosa c’era scritto al mattino sui giornali, gli obblighi che hai verso gli altri e gli obblighi che gli altri hanno nei tuoi confronti. È il luogo dell’incubazione creativa in cui poter fare semplicemente esperienza e sviluppare lo sguardo interiore su ciò che sei e potresti essere, in cui tenere la linea telefonica aperta con l’inconscio. All’inizio puoi scoprire che non succede niente, ma se possiedi un luogo sacro e te ne servi, prima o poi – e ci vuole pazienza – qualcosa accade.
Sottolineo «pazienza», perché il saper dare tempo e avere tempo e metterci tempo, il saper assaporare come ogni cosa abbia la sua stagione sono atteggiamenti estranei al nostro tempo che impone ed esige impulsività e fretta maniacale e non tollera interruzioni. Significa – per dirla con i 36 stratagemmi” correlati a questo 5° Enigma – «Allentare la presa per serrarla», in modo da favorire l’evoluzione della situazione, senza pressing, ansie o irruenza.
Dicevano gli alchimisti: «Nella tua pazienza è la tua anima» e «La precipitazione viene dal demonio».
Ne va non solo della tua creatività, ma della tua stessa incolumità psichica.
◼︎ Articolo tratto dal libro:
– Gianluca Magi, 64 Enigmi. Cavalcare i Mutamenti, Lindau.
– Gianluca Magi, 36 stratagemmi. L’arte segreta della strategia cinese, Presentazione di Franco Battiato, BUR. ☞ Diffida dalle imitazioni!: circolano scadenti cloni parassita della mia curatela originale per BUR dei “36 stratagemmi“
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