Abbiamo incontrato Gianluca Magi, storico delle idee e delle religioni, filosofo, orientalista e psicoanalista. È stato docente all’Università di Urbino di materie legate alle filosofie, psicologie e religioni tra Oriente e Occidente. Ha fondato a Pesaro con Franco Battiato (1945-2021) “Incognita”, centro transdisciplinare. È direttore scientifico di “Mind School” (con Grazia Marchianò, responsabile del Fondo Scritti Elémire Zolla, sino al 2024, anno della sua scomparsa).
Autore di diversi bestseller, è uno degli autori delle voci dell’Enciclopedia filosofica della Fondazione Centro Studi Filosofici di Gallarate (Bompiani, 12 voll.).
Dal 2010 si dedica inoltre al Gioco dell’Eroe, un grande progetto di percorso evolutivo transpersonale diffuso in tutto il territorio italiano.
Intervista a cura di Maria Rita Montagnani

MRM- Prof. Magi, lei come filosofo, è una voce autorevole e competente per parlare del disagio esistenziale e sociale dell’uomo odierno. Le chiedo innanzitutto: come si è arrivati  a questa allarmante condizione di sfacelo dei sani principi, di valori e dell’etica?

GM- Il nichilismo passivo, annunciato oltre cento anni fa da Nietzsche, infuria come una malattia su tutto l’Occidente. Ha ridotto gli umani a masse bovine sperdute che si prestano ad ogni farsa. A cui ormai puoi fare di tutto.

MRM- Hillman afferma, con un coraggioso e audace atto di auto-coscienza: “Cent’anni di psicoterapia e il mondo va sempre peggio”. Cosa pensa al riguardo?

GM- Una parte dell’umanità ha smarrito il piacere di fare la propria conoscenza. È come un pugile che barcolla sul ring.

MRM- Più che mai oggi nella nostra società, si avverte nelle persone un grande bisogno di spiritualità, a cui però non segue una propria ricerca, anzi, sembra che la gente si rifugi nei beni materiali e comunque nel materialismo. A cosa è dovuto secondo lei?

GM- Chögyam Trungpa, un grande lama tibetano che insegnò in Occidente, negli anni Settanta del secolo scorso parlò di “materialismo spirituale”. È un concetto oggi ancora più attuale. Il materialismo spirituale è un grande inganno a cui soggiace l’essere umano del XXI secolo: una versione egocentrica della spiritualità induce a ritenere che ci stiamo sviluppando spiritualmente, mentre in realtà stiamo rafforzando il nostro narcisismo mediante tecniche spirituali. La spiritualità è un percorso che necessita di pazienza, ma la pazienza è una moneta di cui troppi ritengono di essere sprovvisti.

MRM- Cosa ha portato l’uomo contemporaneo a esprimersi in modo sempre più aggressivo fino alla violenza più efferata che riempie le cronache dei nostri giorni?

GM- All’uomo contemporaneo non è stato insegnato fin dai primi giorni della sua nascita la bellezza di essere amorevole con se stesso. Per dirla col Buddha del Visuddhi Magga, Il Sentiero della Purezza, «Chi è amorevole con se stesso, non farà mai male all’altro». Pare poco. In realtà, è tanto.

MRM- Esiste secondo lei il Male oggetivo?

GM- Sto cominciando a pensarlo.

MRM- Se esiste nel singolo la possibilità della perdita dell’anima, può esistere lo stesso pericolo in una collettività?

GM- Certamente sì. L’oscurità del tempo in cui viviamo è la conferma. La nostra società sta iniziando a morire di freddo. Abbiamo necessità di squarci di Luce e di Calore.

MRM- Con ciò che vediamo intorno a noi attualmente, viene da pensare che da quando la follia è stata cacciata dai manicomi, abbia traslocato nelle famiglie. Cosa sta accadendo?

GM- Allontanarsi da una certa grossolanità è benefico. Oggi invece ne siamo travolti. La follia dei manicomi era meno patogena di quella che oggi ci penetra, ignari, sino alle ossa del costato.

MRM- Dice Jung: “Datemi un sano di mente e io lo curerò per voi”. Ironico ma acutissimo. Anche lei pensa la stessa cosa?

GM- Penso ancora – come risposi nel libro Gioco dell’Eroe – che il nostro stato “normale” e “ben adattato” non è, molto spesso, che un tradimento delle nostre più vere potenzialità; molte, troppe persone riescono fin troppo bene a costruirsi un falso io, per adattarsi a una falsa realtà.

MRM- Cosa pensa della situazione attuale del nostro paese? Ritiene che vi sia in atto una “manipolazione” della collettività da parte dei poteri forti?

GM- Sì. È quanto sostengo e dimostro in modo analitico nel mio libro Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura. La forza di quel libro è tale da essere stato sottoposto a censura preventiva per numerosi mesi. Poi, una volta pubblicato da Piano B, un piccolissimo editore, il libro è stato silenziato ed oscurato da tutti i media di regime. Tale oscuramento ha colpito poi la mia pagina Facebook, in cui ogni giorni pubblico articoli con la redazione di “Incognita Quotidiana” e collaboratori esterni. Ora la mia pagina Facebook ha uno shadow ban del 97%. Ditemi voi! Ho dovuto trasferire “Gianluca Magi – Incognita” su Telegram. Esempi personali che descrivono la tragica situazione collettiva.


MRM- Per tornare alla violenza, è il vuoto mentale, affettivo ed emotivo che può innescare la spirale della violenza o è piuttosto l’indifferenza altrui ad alimentarla e a farla esplodere?

GM- Sono le due facce della stessa moneta: la psico-apatia, la psiche apatica dell’uomo contemporaneo, cioè una coscienza priva di risonanza emotiva che risuona, appunto, in noi quando agiamo, parliamo o ascoltiamo. Una capacità di “sentire” quasi fuori uso è tipica della coscienza apatica: una tonalità dell’animo a bassa emotività e a scarso sentimento.

MRM- L’uomo inteso come genere maschile, si sta rivelando e dibattendo in un’esiziale debolezza, ben lontana dalla fragilità che è invece l’altra faccia della forza. Mentre la donna diventa sempre più forte e determinata. Cosa può dirci in proposito?

GM- La progressiva ipnosi sociale in atto con il programma “LGBTQI+” – in nome di un falsificato movimento di “liberazione” promosso da chi domina e che nulla c’entra con i sacrosanti diritti civili – è parte integrante del progetto di annichilimento delle personalità individuali per generare un unico cloud che racchiuderà solo i dati umani. Il meme dispotico e martellante che risuona in ognidove è: “inclusività”. È la morte dell’individualità e delle differenze individuali in nome della “fluidità”.
L’intervista prosegue nel prossimo articolo IQ.

Intervista per la rivista MemeCult


10 Novembre Incognita (Pesaro)
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– N.B.: Oltre la metà dei posti disponibili è stata prenotata.
Segreteria di Incognita per info & prenotazioni:
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