Come dall’osservazione plurimillenaria della natura è nata la filosofia cinese del potere. Anche per difendersi dalle insidie velenose.

[Prosegue dall’articolo precedente: 36 stratagemmi. L’arte della guerra psicologica]

L’osservazione plurimillenaria della natura fatta dai cinesi ha individuato processi universalmente applicabili, oltre lo spazio della longitudine e della latitudine, oltre il tempo di ieri, oggi e domani.
Questa osservazione mostra come riconoscere e tradurre gli eventi della natura in strategie flessibili e ingegnose, in quanto gli antichi strateghi cinesi osservarono e documentarono per millenni le dinamiche della natura e la loro applicazione a ogni aspetto dell’esistenza.

Da qualche tempo, il pensiero strategico taoista si è dimostrato di grande interesse per molteplici aspetti della vita degli occidentali. Ha attirato l’attenzione in campo politico, militare, marketing, management, psicologico e business.
L’attenzione, per esempio, nel campo del business nasce dal fatto che l’attuale mondo degli affari, col suo feroce gioco della competizione, si è trasformato in una guerra senza spargimento di sangue, ma altrettanto micidiale.
Un antico detto cinese recita infatti: «Il mondo degli affari è un campo di battaglia» (商場如戰場).

Una simile concezione militaristica del mondo economico è piuttosto recente nella storia del pensiero occidentale. Al contrario, per la storia del pensiero asiatico è molto antica. I leader, per raggiungere e mantenere il potere, si sono ispirati per secoli agli antichi trattati di arte del combattimento, tra i quali i 36 stratagemmi rappresenta una delle massime espressioni.
Essi consideravano il successo nel mondo degli affari come una vittoria che consente la sopravvivenza e il benessere delle loro nazioni. E, vedendo che la competizione economica ha la stessa natura di quella della guerra, hanno sempre agito di conseguenza.

Questa consapevolezza nasce dal fatto, come dicevamo all’inizio, che per migliaia di anni, i Cinesi hanno osservato e documentato le dinamiche della vita e della natura. Ed hanno scoperto le leggi che sono applicabili ad ogni aspetto dell’esistenza.

L’originale filosofia cinese del potere nacque da un’osservazione empatica della natura, della società e della mente umana. Una saggezza pratica – che è l’esercizio costante dell’osservazione intelligente – legge dentro, esplora interamente la natura. E la sapienza altro non è che questa capacità costante di indagare fino alle radici tutto ciò che si profila all’attenzione.

La natura condensa in sé – per guardare la questione da un punto di vista evolutivo – i princìpi che hanno impiegato milioni e milioni di anni per perfezionarsi. Contiene una memoria ancestrale.
Vibrando sulla stessa lunghezza d’onda, mettendosi in sintonia – così come hanno fatto gli antichi strateghi cinesi – con questo enorme serbatoio di informazioni, questa sorta di database naturale, si ricavano quei princìpi utili per vivere al meglio delle nostre possibilità terrestri. Anche per difendersi dalle insidie velenose.

[Fine quarta parte. Segue nel prossimo articolo di “Incognita Quotidiana”]

Invito alla lettura di:
◼︎ Gianluca Magi, 36 stratagemmi. L’arte segreta della strategia cinese, Presentazione di Franco Battiato, Rizzoli BestBUR, Milano 2019 (edizione aggiornata rispetto alla prima edizione del 2003)
Attenzione! Questo mio libro originale è il più parassitato della storia editoriale italiana, non si contano i pessimi cloni vecchi e recenti che portano lo stesso titolo.
Il testo fratello dei 36 stratagemmi è:
◼︎ Gianluca Magi, 64 Enigmi. Cavalcare i Mutamenti, Lindau 2021;

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