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Quando c’è in ballo il rispetto della persona umana, il Parlamento si deve fermare.
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Tutto comincia nel 1946 con quello che è stato chiamato il Codice di Norimberga che si apre con queste parole: il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale.

Forse lette oggi queste parole appaiono, o possono apparire, del tutto ovvie. Sappiamo che non si può prescindere dal consenso. Qualsiasi anche limitato intervento sul nostro corpo ci obbliga a firmare un consenso al trattamento; si va dal medico, si va dal dentista. E invece allora questa fu una vera rivoluzione, perché fino a quel momento la persona era oggetto del potere medico, era oggetto del potere politico e la scoperta dei drammi che potevano essere prodotti da questa soggezione al potere altrui li scopriamo negli anni del nazismo.

Il Codice di Norimberga si chiama così non in riferimento al processo ai politici nazisti, ma in riferimento ai medici nazisti. Attraverso i loro interrogatori, attraverso i documenti raccolti, viene fuori appunto questa trasformazione progressiva e radicale della persona umana in oggetto di sperimentazione, oggetto di un potere senza limiti. E si reagisce. Si reagisce con quel documento che capovolge assolutamente lo schema adoperato fino a quel momento. E cioè al posto del potere medico c’è il potere della persona. Il consenso della persona è assolutamente essenziale.

Si è detto che in quel momento nasceva un nuovo soggetto morale e l’espressione non è eccessiva perché il soggetto morale si ha quando una persona è in condizione di decidere per sé e non è soggetta al potere degli altri.

È un cambiamento radicale, dicevo, ed è appunto questo che induce a dire che ci siamo trovati in quell’anno difronte alla rivoluzione del consenso informato che ha cambiato il mondo. Il potere medico e il potere politico hanno mostrato di non essere capaci di rimanere nei loro limiti. Il potere medico, i medici che avevano giurato -(il giuramento di Ippocrate: agirò per il bene del paziente) avevano agito nel modo esattamente opposto. Il potere politico (che fin dalla Magna Carta, 1215, aveva posto una premessa che poi ha accompagnato la storia dell’Occidente: non metteremo le mani su di te) aveva messo le mani sulle persone nel modo più violento e radicale.

Dunque, quel modo di affrontare le questioni del rapporto tra le persone e i poteri esterni aveva mostrato il suo fallimento drammatico e il capovolgimento della prospettiva ce lo dimostra. Ed è un capovolgimento di prospettiva che poi troverà nel primo articolo della legge fondamentale tedesca, nella Costituzione della Repubblica tedesca, 1949, la sua affermazione esplicita; ché quella Costituzione si apre con le parole «La dignità umana è inviolabile». Che sono le parole che saranno poi riprese nel 2000 dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Possiamo dire che in quel momento si verificano due grandi rivoluzioni. 

La rivoluzione del consenso informato e la rivoluzione della dignità, che mettono la persona al centro dell’attenzione del mondo perché il principio del consenso informato è, non senza resistenze, un punto di riferimento, un principio dal quale oggi non si può prescindere in nessun modo.

Conoscere è difendersi.
Per questa ragione continuiamo a consigliare vivamente quello che i lettori hanno definito il «manuale di sopravvivenza» per salvarsi dalla Trinità del Potere: il Male, la Stupidità e la Menzogna. Libro censurato da maggio a dicembre 2020:
◼︎ Gianluca Magi, Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura, prefazione J.-P. Fitoussi, Piano B, 2021.

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