Dopo aver appreso che in campi di concentramento diversi dal suo erano morti la moglie, il fratello e i genitori, il neurologo, filosofo e logoterapeuta Viktor Frankl cominciò a elaborare la teoria della proattività: una persona proattiva è in grado di assumersi la responsabilità della propria vita piuttosto che cercarne le spiegazioni nelle circostanze e negli altri.
Approccio proattivo significa capacità di scegliere e prendere l’iniziativa, attivando comportamenti direzionati al raggiungimento di un obiettivo (o uno scopo), e non semplicemente reagire alle situazioni.
È l’arte di prendere il controllo, in modo consapevole e determinato, e far accadere le cose piuttosto che adattarsi a una situazione o attendere che accada qualcosa. Proattività significa avviare il cambiamento e gestirlo.
Tante, troppe persone parlano, pianificano e… indugiano, temporeggiano e rinviano. Trovano milioni di ragioni per rimandare le cose. Molto spesso dire «Lo farò più tardi» equivale a «Non lo farò mai».
Se vuoi che qualcosa accada, mettiti in gioco per farla accadere.
Mentre tutti gli altri stanno pensando a una ragione per cui un compito è troppo difficile, impossibile, i proattivi pensano come renderlo possibile.
Una mente proattiva non è passiva.
Le cose succedono attorno alle persone proattive.
Il punto chiave della lanterna magica della proattività è:
CONCENTRATI SULLA SOLUZIONE, NON SUL PROBLEMA.
«L’uomo può essere nel suo intimo più forte del destino che gli viene imposto dall’esterno». – Viktor Frankl
◼︎ Tratto da: Gianluca Magi, 64 Enigmi. Cavalcare i Mutamenti, Lindau 2021.
A due settimane dalla pubblicazione, il libro è stato già ristampato: GRAZIE DI CUORE A TUTTI I LETTORI!
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