Rivelazione shock di Vladimir Putin ad Angela Merkel: gli italiani sono già cittadini cinesi.
Gli incontri di questi ultimi mesi tra Angela Merkel e Vladimir Putin erano di fatto convocazioni del Presidente russo per far visionare alla Cancelliera tedesca tutte le prove della consegna dell’Italia alla Cina.
Angela Merkel si era precedentemente rivolta al Presidente russo per indagini e verifiche circa la neutralità dei rapporti Europa-Cina e sul ruolo in questi giocato da Ursula von der Leyen, Presidente in carica della Commissione Europea dal dicembre 2019. La Merkel non immaginava minimamente di trovarsi dinanzi a fatti in stato avanzato di attuazione. Anche Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica Francese è stato informato sulle prove fornite da Putin.
Una mole sterminata quella dei documenti fuoriusciti dalla piattaforma russa sul Deep Web alle ore 7.00 di questa mattina e scomparsi circa un’ora dopo. Vi si trovano esplicitate le motivazioni della Blacklist di Putin che vieta l’ingresso in Russia ad esponenti dell’Unione Europea, quali il presidente del Parlamento europeo David Sassoli e Vera Jourova, vicepresidente della Commissione europea per i Valori e la trasparenza, e molti altri.
Dai dati in nostro possesso emerge che la digitalizzazione delle aziende private e della Pubblica Amministrazione in Italia è stata sollecitata dalla Cina per procedere al cambio di nazionalità di tutti i cittadini italiani.
Tra le misure urgenti richieste dalla Cina è stato indicato come assolutamente necessario anche il riconoscimento facciale (biometric face detection). Procedura velocizzata sia attraverso le telecamere della multinazionale cinese Hikvision, sia attraverso i termoscanner della Zhejiang Dahua Tecnology, società di Hangzhou quotata alla borsa di Shenzhen.
La prima operante nei luoghi dell’organismo di controllo chiave del nostro Paese: il palazzo di Giustizia, sede della Corte suprema di cassazione e del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma.
La seconda agisce direttamente dall’interno di Palazzo Chigi e non solo. La Zhejiang Dahua Tecnology, ha infatti da diversi anni contatti con i Musei Vaticani e il Festival del Cinema di Venezia, così come in tanti altri luoghi commerciali e in molte aziende private.
Il tecnosistema della Huawei, Oppo, Vivo, ZTE, Lenovo, TLC, Meizu e della Xiaomi, con smartphone, orologi, pc, elettrodomestici, domotica, monopattini elettrici, ecc… a completare la raccolta di tutti i dati necessari al passaggio alla cittadinanza cinese.
Tra i documenti, comparsi e subito spariti oggi dal web, anche il file audio dell’intercettazione ambientale di un ex presidente – a noi noto per le sue comunicazioni in diretta con i cittadini – e un Pubblico Ministero.
Le informazioni trapelate sono sconcertanti. Emerge anche l’effettivo ruolo svolto dal marito di una soubrette della tv italiana degli anni ’80, come se fosse Antani.
Augurandoci di ritrovare la notizia già da domani sotto i riflettori di tutti i media nazionali e di poterne seguire gli ulteriori sviluppi, rispondiamo al dovere di cronaca di anticiparla.
Perché c’è rischio che si perda l’origine temporale della sua fuoriuscita.
Per ora riportiamo solo la breve trascrizione dal lungo file audio, nelle parti in cui si ode quella voce chiaramente distinguibile:
«Si! All’inizio sembrava uno scherzo riuscire ad organizzarci […] Draghi me l’ha appoggiato, ma poi, con le cose fatte in fretta, non siamo riusciti e quando la Merkel ha girato le spalle […] Sai, all’inizio ci riuscivamo con lei grazie alla posizione di Ursula, ma poi eravamo meno distesi […] Avevamo cambiato anche […] poi qualche luce di troppo […]
Comunque adesso è tardi […] prematurata […] Se ci ritiriamo va tutto a rotoli lo stesso, comunque non salviamo neanche il salvabile, e chi glielo dice? […]
Abbiamo tirato troppo la corda […] Scappellato […] anche con Erdogan, guarda che casino! Gli ha detto: dittatore! Il bue che dà del cornuto all’asino […] mi tanto fa ridere».
Stiamo valutando se condividere l’intero file audio e i documenti che siamo riusciti a salvare prima della cancellazione dal Deep Web e rischiare così la chiusura della pagina Facebook “Gianluca Magi – Incognita“, già più volte segnalata da anonimi, memori dello scandalo innescato dai file di Snowden.
È troppo per essere sottaciuto.
Da domani avremo il quadro più completo di questa anticipazione Shock.
– Giuliana Resta