Gli interessi di Telegram e la conquista delle risorse necessarie per la gestione del consenso.

Quali sono gli interessi geopolitici diretti che coinvolgono Telegram?
In che modo i dati dei server di Telegram vengono trattati per lo sviluppo delle sempre più sofisticate e predittive AI?
Per chi e per cosa la presenza del fact checking è diventata fondamentale sulle piattaforme social?

Lasciamo momentaneamente sullo sfondo le domande perché il punto di svolta di questa storia dovrebbe esser certo chiaro: l’arresto di Pavel Durov in Francia è stato reso possibile dal Digital Service Act entrato in vigore in Europa dal 17 febbraio 2024.
Un dispositivo ambiguo atto a contorcere l’opinione e il gusto del pubblico, che ribalta drasticamente i termini del consenso.

Considerati i cittadini come cani di Pavlov ad accettarne le implicazioni, è dal 2001 in poi che di tali dispositivi sovranazionali se ne è gradualmente aumentato il potere coercitivo.
Come con il pretesto della lotta al terrorismo sono stati creati dispositivi di controllo che ledono la libertà dei cittadini affatto implicati in giri criminali (e vantaggiosi invece per le banche e le multinazionali), allo stesso modo giustificare atti di censura attraverso la lotta alla criminalità, sposta la questione da quello che dovrebbe essere il piano di competenza del sistema giudiziario (e che viene invece paralizzato dall’interno con procedure paradossali) al piano del comune buon senso della socialità.
È solo l’agire sociale del cittadino ad essere vessato da norme coercitive al fine di neutralizzarne l’esercizio del pensiero democratico.

Avviene così che anziché considerare come universalmente inaccettabile l’uso politico di certe disposizioni per perseguire unicamente coloro che si discostano dalla linea ufficiale, e, come probabilmente nel caso di Pavel Durov, per conquistare terreno sul campo degli strumenti e delle risorse necessarie, si tenta di agguantare la fiducia del cittadino nelle istituzioni facendogli percepire il senso di sicurezza della marionetta che riceve l’applauso.

È fuor di dubbio che il Digital Service Act con il suo codice di buone pratiche sulla disinformazione del 2022, ha come unico scopo la supremazia nell’utilizzo dei dati per la gestione del consenso e che è stato concepito come un’ottimizzazione nell’esercizio del potere con l’applicazione delle faticose, ma sempre più riconoscibili, tecniche di manipolazione di massa.

Gianluca Magi, Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura, prefazione J.-P. Fitoussi, Piano B.
[Libro prima censurato e poi silenziato dai media nazionali mainstream]

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