Un ragionevole dubbio: perché i grandi colossi della moda hanno deciso di investire nella lettura?

Lo sapete che oggi i libri fanno tendenza?
Questo accessorio cartaceo senza tempo è stato battezzato dalle grandi case di moda come il trend del 2024.
Attraverso “edicole” (temporary shop in cui si regalano libri) ed eventi “silenziosi”, in cui ci si ritrova tutti insieme a leggere, le maison hanno deciso di spargere cultura.
Si potrebbe obbiettare che ciò già accadeva nelle biblioteche, ma questo faceva tristezza più che tendenza. E, soprattutto, se non c’è la foto su Instagram significa che non leggi veramente.

Ma perché questi colossi che influenzano il gusto dovrebbero decidere di regalare libri?
Per elevare il livello culturale delle masse in modo da aiutarle a muovere i primi passi nel mondo del ragionamento?
Proviamo a riflettere prendendo come esempio la casa di moda Miu Miu che, per l’estate, ha deciso di proporre tre romanzi che distribuirà gratuitamente nelle proprie edicole.

I titoli sono: “Una donna” di Sibilla Aleramo, “Quaderno Proibito” di Alba de Céspedes e “Persuasione” di Jane Austen.
Ecco una sintesi estrema dei testi:
“Una donna”viene definito come uno dei primi libri femministi ed è un racconto autobiografico (scritto nei primi del Novecento) in cui la protagonista, schiacciata dall’uomo padrone, vive una vita tormentata in cui l’unica via d’uscita sarà cercare se stessa abbandonando (finalmente) il marito, ma anche il figlio.
“Quaderno proibito” (del 1950) è la storia di una donna, Valeria Cossati, assorbita da una tragica vita piccolo borghese con il marito disattento, i figli grandi e un lavoro che non l’appassiona.
Ma, grazie ad un quaderno, sfogherà tutta la sua frustrazione riflettendo sull’esistenza.
“Persuasione” di Jane Austen invece è un classico, ma anche una mossa strategica.
Il romanzo racconta la storia degli Elliott, una famiglia di ceto privilegiato che guarda con sprezzo le classi subalterne.
Non Anne però, la protagonista che, superate le peripezie, troverà marito.
Cosa c’entra Jane Austen?
Il potere di questo classico è quello di nobilitare gli altri romanzi. 
Mi spiego: per aumentare il valore e la credibilità di un’opera secondaria la metterò nella stessa sala del capolavoro.
Questo fa sì che chiunque provi a mettere in discussione uno dei libri verrebbe tacciato di analfabetismo funzionale e anche di misoginia.

La domanda allora è la seguente: cosa lega una scrittrice inglese del Settecento, una dei primi del ‘900 e l’altra degli anni ‘50? 
(E non è una barzelletta)
Il trait d’union è la condizione femminile che, come vogliono surrettiziamente far credere, sembra sia rimasta immutata nel corso del tempo: la donna sembra non essersi mai emancipata dal ruolo di schiava domestica.
Quindi, su di un piano più profondo, chi leggerà queste opere, senza contestualizzarle nel periodo storico in cui sono state scritte, tenderà a condizionarsi pensando che non sia cambiato niente.

Come ci spiega V. Packard, ne “I persuasori occulti”, è attraverso il livello culturale che si formano e si modificano le idee del pubblico per fare in modo che questo si conformi a determinati dettami.
Pungolare costantemente questo nervo scoperto femminile non farà altro che alimentare un senso di frustrazione e di insoddisfazione
La donna non troverà più piacere nell’essere compagna, lavoratrice o addirittura madre, ma vorrà qualcosa di più. 
Veramente crediamo che guadagnare come un uomo potrebbe risolvere questi problemi? o forse avere una libertà sessuale a 360 gradi sarebbe la panacea per tutti i mali? Oppure poter girare in abiti succinti senza provocare reazioni?
In questo modo non si farà altro che ingigantire il golem femminista

Non è un caso che inizino ad essere pubblicate dichiarazioni in cui madri lavoratrici accusano i figli di aver rovinato loro la carriera.
Ci aspettiamo, in un futuro prossimo, piccole Medee che girano indisturbate tra la folla impiccando qui e là la propria progenie.
Ovviamente, pensando di aver vinto una battaglia.
Ma qualcuno dovrebbe dire loro che queste sono vittorie di Pirro: non porteranno assolutamente a nulla.

Si può supporre che alla base di tutto questo ci sia la volontà di screditare la figura femminile nelle sue componenti più tenere? Di minare le fondamenta dell’essere donna creatrice di vita? E soprattuto la volontà di attivare un’energia potente che, nonostante abbia la capacità di migliorare, in questo caso possa distruggere tutto ciò che le sta intorno?
Perché il potere femminile è ben altro da un grosso conto in banca.

Quindi se un libro può essere uno strumento contro il pensiero unico può anche diventare un’arma per conformare le menti.
Il monito per l’estate 2024 potrebbe essere: mai prendere libri dagli sconosciuti, ma, anzi, metterli sempre in discussione.

◼︎ Iscriviti alla Newsletter d’Incognita per rimanere in contatto su appuntamenti e news.

◼︎ Unisciti al canale Telegram d’Incognita.

Previous article
Next article
Previous article
Next article

Eventi

Ultimi video

Altri articoli