«La meditazione non consiste nel fuggire dalla società, ma nel tornare in noi e vedere cosa sta succedendo». 

Ci ha lasciati Thich Nhat Hanh.
Monaco buddhista vietnamita, il più popolare maestro Zen del ventesimo e ventunesimo secolo per i suoi insegnamenti e la sua testimonianza della consapevolezza.

Nel 1964, durante la guerra del Vietnam, fu arrestato e torturato per poi essere spedito in esilio a causa della sua difesa della pace, che contraddiceva le politiche dei governi del Vietnam del nord e del sud durante la guerra del Vietnam. Criticò aspramente l’intervento degli Stati Uniti nella guerra.
L’esilio durò 39 anni.

Ieri, all’età di 95 anni, presso il tempio Từ Hiếu a Huế, in Vietnam, lascia il corpo.

Tra le innumerevoli cose che potremmo ricordare di questo gigante dello spirito, ci congediamo con questa sua frase oggi quanto mai centrale:

«La meditazione non consiste nel fuggire dalla società, ma nel tornare in noi e vedere cosa sta succedendo».

Oṁ Śāntiḥ Śāntiḥ Śāntiḥ.
Pace del corpo, delle parole e dello spirito.

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