Dialogo impossibile tra Louis Couffignal e Gottfried Wilhelm von Leibniz. 

Negli stretti corridoi dell’edificio furono realizzate delle nicchie. Tra ciò che di queste rimase dopo il terremoto, il giovane riuscì a riconoscere l’incisione sull’altare del fisico Roberto Cingolani.

Bisogna metabolizzare l’innovazione. Hai un problema e devi trovare un modo per risolverlo.

Lesse come parole sconosciute quelle che furono le lettere esposte ai suoi e agli occhi dei compagni per molte delle mattine dei giorni degli anni della formazione. Altari collocati alla destra dei monitor, in quelle che furono le loro stanze di addestramento alla tecnica.  
In un altro corridoio ritrovò la statua della Dea Contenitore, l’utero in attesa dell’informazione spermatozoica da processare in autonomia. Protettrice dell’arte cibernetica di rendere efficace l’azione programmata. Nudità priva di virtù estetiche, volto d’arpia, corpo non già rapace, ma mammifero. 
Il giovane la osservò in tutta la sua oscenità pornografica. Esposta anch’essa per anni nei luoghi delle ripetizioni del quotidiano, realizzò solo in quel momento che il volgere altrove lo sguardo al cospetto dell’effigie non era l’imposto atto di rispetto del codice anti-sessista in vigore, bensì il mai sopito istinto di fuga.
Distolse lo sguardo allorché, udite delle voci in fondo al corridoio, vide due sagome varcare la soglia di una stanza. 
Raggiunse gli uomini dalla consistenza corporea fluorescente. In piedi negli angusti spazi tra i server spenti e abbandonati, li udì così parlare tra loro, ignari della sua presenza.

Louis Couffignal: «Dove si estendono la parola e il potere di percezione dell’uomo si estendono anche il controllo dell’uomo e, in un certo senso, l’esistenza fisica. Vedere il mondo intero e dargli ordini equivale quasi all’ubiquità. Un dono di penetrazione peculiare: la situazione prevista tende rapidamente ad attualizzarsi. Il discente è come una scatola nera. I comportamenti sono impressi su di lui e allo stesso tempo, lasciandogli dei margini di ipotesi, attraverso la riformulazione, può verificare le sue conoscenze in base alla rilevanza della soluzione data. Agire secondo gli obiettivi selezionati determina l’autocontrollo.» 

G. W. Leibniz: «Un modello dunque è un messaggio e può essere trasmesso come messaggio. Paragonare un discente ad un animale che aderisce al suo programma vitale annoda il cerchio. È conclusivo ed efficiente tanto sul piano dell’entelechia dominante quanto su di un qualsiasi pregiudizio dei biologi sulla materia. La monadologia ha influenzato l’importanza attribuita al flusso di memorizzazione, scambio ed elaborazione dei dati. Al punto di determinare il dominio dei dati stessi sull’omeostasi cibernetica.»

Louis Couffignal: «Non è l’unica influenza. Ha tuttavia offerto un grande contributo al moralismo pedagogico e alla sua ambizione di guarire tutta la verità provvisoria di banalità eterna. È ora di abbandonare queste stanze, stanno per demolire l’edificio.»

I tempi delle scuole per tartarughe di Bristol (1) furono ricordati dal giovane. L’eco di pensieri spettrali sulla realtà lontana, l’entrare nel vecchio edificio mentre ne era fuori. 
La pedagogia cibernetica, scienza del controllo e della comunicazione negli animali e nelle macchine, dimostrò negli anni il suo fallimento al cospetto dell’inatteso. L’ostinazione a mantenere il kybernetes al comando per far entrare con il forpice il mondo intero in teorie incapaci di accoglierlo veramente, ne fu la rovina.
E sulle macerie si tornò a costruire. E nel costruire tornarono alla memoria altre immagini, ritrovate grazie a chi, con cura, le custodì segretamente. Immagini nascoste nel corso dei secoli dalla propaganda e da tutta quella scienza in grado di manipolare metafore difendibili in un circuito a cappio.

(1) Le tartarughe di Bristol, Bristol’s robot tortoises, sono dispositivi automobilistici automatici, inventati dal neurofisiologo William Gray Walter presso il Burden Institute of Neurology di Bristol nel 1947, quando vi allestì la cibernetica. Definiti come Machina speculatrix con riferimento a René Descartes, questi dispositivi sono considerati i primi robot elettronici autonomi.

Definizioni di cibernetica:
«L’arte di proteggere l’operazione efficiente» – Louis Couffignal
«La capacità di guarire tutta la verità provvisoria di banalità eterna» – Herbet Brun
«L’arte e la scienza di manipolare metafore difendibili» – Gordon Park
«La scienza del controllo e della comunicazione negli animali e nelle macchine» – Norbert Wiener

Fonti:
Vittorio Carlini, Cingolani (Iit): « “Scienziati” fin da sei anni. Bisogna metabolizzare l’innovazione», Il sole 24 ore, 25 maggio 2017
Louis Couffignal, Les machines à penser, Ed. de Minuit 1952
G.W. Leibniz, La monadologia, a cura di G. De Ruggiero, Laterza, Bari 1948.

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