“No, proprio i fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni” – FRIEDRICH NIETZSCHE. Sulla supercazzola redazionale di Incognita Quotidiana del 2 maggio e su come oggi si creano e diffondono, in modo virale, pseudoeventi.
Due date dagli anni del terrorismo e delle leggi speciali.
Il 7 aprile 1979, giorno dell’ arresto dei dirigenti di Potere Operaio e dell’Autonomia.
Il 3 maggio del 1979, giorno del “falso arresto d’autore” . La geniale redazione del settimanale controcorrente “Il Male” inondò il paese di false testate giornalistiche sulla cui prima pagina capeggiava l’arresto di un fantastico Ugo Tognazzi: in grembiule da cucina, ammanettato, col pugno alzato e trascinato a forza dai carabinieri. L’accusa: essere il capo delle famigerate Brigate Rosse.
L’invenzione perimetrale di un universo adulterato da parte della rivista “Il Male”, per “épater la bourgeoisie”, impressionare la borghesia, fu creata per esser creduta notizia solo per poche ore, al massimo qualche giorno, per essere una rapidissima terapia narrativa e risvegliare l’attenzione come il bagliore di una stella che illumina le contraddizioni. Per trarre fuori interrogativi sullo sviluppo di “queste singolari efflorescenze dell’immaginazione collettiva”.
Ci chiediamo ancora oggi come passano per vere notizie così paradossali.
Ma quella logica della “zingarata”, dove bene e male erano solo facce della stessa medaglia, oggi ha subìto la brutale distorsione della più bieca creazione di pseudoeventi, creati su un tema caldo o un tema verosimile.
Una rete di tranelli diffusi a dismisura dai media mainstream come virus, non solo nel web, instilla, insinua dubbi irrisolvibili, crea disagio, perplessità, disorientamento, veicola notizie tendenziose o false trapelate da sedicenti «fonti anonime», subito eliminate dalla rete.
La “Orchestrazione” – IV principio tattico di manipolazione oscura – di notizie che rafforzano la rappresentazione stereotipata della realtà, oggi trova terreno fertile per attecchire, perché – come afferma Gianluca Magi – siamo entrati «nell’Era del Caos», in cui siamo tutti vittime della difficoltà di distinguere i fatti dalla loro rappresentazione.
La quantità di caos prodotta dalle società di pubbliche relazioni e/o di consulenza in outsourcing dei governi, richiede la creazione di continui pseudoeventi per condizionare i flussi dei mercati e le menti degli individui.
Una rete di tranelli pianificati a tavolino orienta l’attenzione del pubblico o promuove nuovi valori sociali o ideologici. Come vuole il luciferino VII principio tattico di Goebbels, “Trasposizione e contropropaganda”, vera «arma silenziosa per guerre tranquille».
Una notizia ben confezionata, creata dal nulla, come un trucco di prestigio che ci incanta, viene propagata con ben altra potenza di fuoco rispetto a quella assai modesta di questa pagina.
Creata dal nulla, ripresa, condivisa e diffusa come un “Contagio psichico” (VI principio tattico di manipolazione), si perde l’origine della notizia che prosegue ad essere citata nei successivi happening, nelle immagini e in ampollosi titoli-guida. Circola con la rapidità di un incendio boschivo che non si riesce più a domare.
Lo stato di paura e tensione costanti a cui è sottoposto il pubblico si occuperà poi di gettare benzina sul fuoco.
Lo dimostrò Orson Welles la sera del 30 ottobre 1938 con la sua trasmissione radiofonica sull’invasione aliena: cfr. pp. 134-138 del libro di Gianluca Magi, Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura”.
Nella mente del lettore, l’inondazione quotidiana di supercazzole corrompe le immagini di riferimento e porta a creare un universo interno confuso, «come se fosse Antani».«Lo credo che non capisci, farnetico!», conferma il conte Mascetti, personaggio dei tre film “Amici miei” interpretato dal grande Ugo Tognazzi.
Questo genera l’acquiescenza popolare di fronte alla narrazione manipolativa mainstream (da tanti, troppi, considerata autorevole), in mano ai pochi che ne traggono profitto.
E se chi la spara più grossa ha sempre un credito speciale, la conditio sine qua non per creare una buona falsa notizia è riconoscerne la falsità.
Durante lo scrolling, gli oramai scoglionati fruitori, privati del pensiero logico, navigano alla ricerca del male peggiore o minore da rigirare prontamente a tutti i loro conoscenti social.
Oggi non è più una burla destinata a durare poche ore, ma un temibile strumento di distrazione di massa e, al contempo, di rimozione utile a coprire le azioni fraudolente dell’èlites dominanti.
E persino questo ora è già sorpassato per lasciare come suo effetto una modalità comunicativa povera, triste, priva di complessità, unilaterale.
«Accidenti un’altra merda, ma chi l’ha scelto questo posto?», sempre il conte Mascetti.
Con il gesto di Ugo Tognazzi, la redazione di Incognita Quotidiana, contro ogni dinamica social, ha rivendicato il potere della burla che mette a nudo, che svela i retroscena, fa cadere veli ed etichette, anima l’intelligenza divergente: cuore del dissenso critico.
Quel dissenso critico che smaschera tutti gli pseudoeventi che in questi giorni le “Rapid Response Unit” stanno artificialmente mettendo in scena.
Fonti:
• “Il Male”, settimanale,7 febbraio 1978 – 5 giugno 1982.
• Gianluca Magi, 101 burle spirituali, Presentazione di Alejandro Jodorowsky, Sperling & Kupfer, 2020: https://amzn.to/32YsdOv
• Gianluca Magi, Goebbels. 11 Tattiche della manipolazione oscura, Prefazione di J.-P. Fitoussi, Piano B, 2021: https://amzn.to/3umkWUn