Riflessioni di una Giornalista attorno al saggio di Gianluca Magi: Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura, edito da Piano B.

Questo per me è un 25 aprile particolare, che ricorderò per sempre.
E per due motivi.

La mia nuova casa è in via Tasso, a due passi da quello che fu un centro del Male a Roma. Al civico 145 c’era il quartier generale nazista.
Gli anziani di Roma hanno ancora timore nel pronunciare il nome della strada. Alcuni lo dicono sottovoce, come per correre via e mettersi alle spalle quei ricordi terribili e dolorosi.
Un tempo dire: “L’hanno portato a via Tasso”, equivaleva a dare un annuncio di morte. Significava evocare orrende torture e una spietata persecuzione per chi fosse ebreo o per chi avesse aiutato gli ebrei.
Oggi quel luogo nero è il Museo Storico della Liberazione. Ci sono ancora gli spazi dove le SS interrogavano i detenuti, le finestre murate per non far scorgere all’esterno l’orrore di quelle stanze chiuse.
Molti sono usciti freddi da lì. Altri hanno trovato la morte appena fuori. In pochi hanno potuto raccontare cosa avveniva tra quelle mura.Andare a vivere proprio lì per me ha un significato importante. Ogni giorno passerò davanti a quel civico e ricorderò che il Male si può e si deve battere. Sempre!

Il secondo motivo per cui questo 25 aprile per me è particolare è la pubblicazione di un libro che ho seguito passo dopo passo, parola dopo parola, quando ancora non era stato scritto. Un libro che racconta e dimostra quanto il nazismo sia riuscito a sopravvivere alla sua fine storica.
Sto parlando del saggio Goebbels. 11 tecniche di manipolazione oscura di Gianluca Magi.
In questo 25 aprile di lotta per una Liberazione che tarda ad arrivare, come la Primavera nella splendida canzone di Battiato, voglio postare qui la recensione che avevo scritto a fine gennaio, in occasione dell’uscita del libro.
Per motivi che tuttora mi sono oscuri, non è mai stata pubblicata sulla rivista su cui doveva uscire, nel primo giorno della diffusione del libro.
La metto qui. Non ho cambiato il riferimento temporale, anche se quell’ “oggi” risale al 21 gennaio scorso.
E’ uno dei miei (tanti) modi per continuare a lottare.
Sempre.
Buon 25 aprile!

GOEBBELS. 11 TATTICHE DI MANIPOLAZIONE OSCURA.

Dove c’è molta luce, l’ombra è più nera, diceva Johann Wolfgang Goethe.

E mai come in questi tempi apparentemente trasparenti, dove ogni cosa può in teoria essere verificata in controluce nel mare magnum della rete, mai come in questi tempi apparentemente luminosi, le ombre si addensano nere sopra di noi.

E’ uscito oggi, dopo una censura di diversi mesi, il nuovo libro di Gianluca Magi:

Goebbels. 11 Tattiche di manipolazione oscura (edizioni Piano B).

Una censura che ha fatto volare le prevendite. Il libro è già alla seconda ristampa in preordine, prima ancora di arrivare sugli scaffali delle librerie. Un testo tagliente e intelligente, quello di Magi, filosofo, orientalista e già autore di best seller, che per la prima volta ha trovato chiuse le porte delle principali case editrici italiane, che in precedenza lo avevano largamente corteggiato.

Il tema è scottante. La copertina con Goebbels che sorride con un mazzo di fiori in mano fa accapponare la pelle. Le grandi case editrici hanno forse temuto l’ira funesta del mainstream, il giudizio dei critici a comando, schierati, schiavi di qualcuno che pensa per loro e al posto loro.

“E’ una strana avventura scrivere la prefazione di un libro su Goebbels”, dice Jean-Paul Fitoussi, che ha curato la potente presentazione del testo. Tra i perversi narcisisti Goebbels occupa un posto unico, quello del grande manipolatore. Rimarrà un mistero, dice il grande economista francese, come un bastardo come lui riuscì a innamorarsi di due persone, sua madre e Hitler.

Lungi dall’essere una celebrazione del “gran bastardo”, il libro di Gianluca Magi cala il deus ex machina della propaganda hitleriana nei giorni nostri. Oggi, se pensiamo ai malefici metodi di Joseph Goebbels potremmo credere che appartengano a un passato ormai tramontato, ma non è così. I metodi della propaganda nazista, i suoi sistemi e le sue metodologie di manipolazione dell’opinione pubblica sono di un’attualità impressionante, per il modo scientifico con cui da decenni il regime mediatico del mondo occidentale li sta implacabilmente utilizzando, a beneficio delle élites che governano il mondo, e a discapito di chi si illude di essere libero, ma libero non è.

Le dittature sono fondate sulla paura e sul terrore – scrive sempre Fitoussi – e le 11 tattiche di manipolazione oscura hanno un peso relativo rispetto a quello della paura. Per dirla in altri termini, l’arma del terrore accresce notevolmente l’efficacia di qualsiasi impresa di manipolazione.

Gianluca Magi fa calare il lettore nelle 11 tattiche di manipolazione oscura, che sono princìpi semplici, lineari, proprio perché diretti alle masse. Per farlo ha costruito un testo a mosaico, che consente a chi legge di immergersi nel libro allo stesso modo di come si naviga sul web. A ogni principio tattico segue un commento, che ne condensa il senso, a cui si aggiunge una spiegazione, che fa emergere alcuni possibili significati. Il tutto è poi corredato da un esempio di esperimento psicosociale, che attesta la validità (e la piena funzionalità) del principio tattico di Goebbels.

Leggere questo libro è come immergersi nelle acque profonde di un abisso oscuro. Si tocca la paura, ci si addentra nella tenebra, e si riemerge inseguendo la luce della libertà, che è una strada, un percorso, un’attitudine, che non può essere insegnata.

Il pensiero unico, la scelta di un capro espiatorio, l’unificazione del messaggio attraverso un abile uso dei media, sono prassi comune in ogni dittatura, di ieri e di oggi. In questa nostra epoca di apparenti libertà, dove la censura del pensiero unico e buono regna sovrana, la lettura di questo libro fa intravedere una speranza, per liberarsi definitivamente non solo da Goebbels, ma anche dai suoi feroci princìpi, che continuano a oscurare le menti anche nell’era 2.0.

Gianluca Magi, Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura, Prefazione di Jean-Paul Fitoussi, Piano B, 2021: https://amzn.to/3umkWUn

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