Come sovvertire la logica di dominanza-sottomissione della nostra socio-cultura.
In una fase di radicale crisi culturale, morale ed economica, considero il Gioco dell’Eroe un modello di resistenza attiva interiore ed esteriore non violenta, una sollecitazione a praticare (ciò che sembra) l’impossibile.
Una sfida ai modi convenzionali di vedere le cose. Una salutare pratica di ecosostenibilità della mente. Aperta al profilo affettivo delle persone, alla loro spontaneità, autonomia e autodeterminazione, all’intuizione, all’Immaginazione, al senso estetico, alla cooperazione e, last but not least, ai principi dell’interiorità, simbolici e immateriali della Vita reale.
Non fosse ancora chiaro il motivo per cui più volte ho detto e scritto che immaginare è anche un atto sovversivo, ribadisco che immaginare è anche un atto sovversivo perché sovverte la logica di dominanza-sottomissione che caratterizza la nostra socio-cultura. Logica di dominanza-sottomissione che negli anni a venire sarà sempre più pressante.
L’Immaginazione è il raggio d’azione più ampio dell’essere umano. Sempre più, per chi saprà farne uso nel XXI secolo. In cui, dopo la rivoluzione culturale in atto, l’intelligenza artificiale sarà diffusa come una ragnatela in ogni angolo del nostro quotidiano. Che intrappolerà l’Immaginazione come s’intrappolano le mosche. Non meno dell’autonomia dei nostri processi decisionali.
Il dominio dei nostri processi decisionali dipende dalla nostra capacità d’Immaginazione.
L’uso sistematico dell’Immaginazione nel futuro – che è già tra noi – è indispensabile, non solo per l’accrescimento della conoscenza, ma anche per salvare le apparenze dal caos e dalla stupidità.
◼︎ Tratto da: Gianluca Magi, Gioco dell’Eroe. La porta dell’Immaginazione, Presentazione di Franco Battiato, con traccia audio per il download, Lindau, Torino 2022.
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