La chiave dell’obbligo vaccinale in una sentenza?
Con la sentenza n° 7045 del Consiglio di Stato emessa il 20 ottobre, viene di fatto lapidariamente legittimato l’obbligo vaccinale.
Il TAR del Friuli ribadisce che i dati AIFA per il vaccino c-19 sono uguali ai dati relativi agli altri vaccini secondo il rapporto rischi/benefici e che di conseguenza può essere obbligatorio per chiunque.
Secondo l’avv. Marco Mori, nel verdetto il Consiglio di Stato esprime un’interpretazione palesemente faziosa e parziale continuando a calpestare il principio fondamentale del rispetto della persona umana, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, che vieta l’imposizione di un trattamento ad un individuo, anche quando utile a tutelare tutti gli altri, se tale trattamento può causare alla persona un effetto irreparabile.
In sostegno a questo la sentenza 5/2018, dichiara che un trattamento può essere imposto soltanto se gli effetti che ne possono seguire rientrino nella tollerabilità, che non contempla sicuramente l’invalidità permanente e di certo la morte.
In soldoni la sentenza, che prende in analisi il nono rapporto AIFA aggiornato al 12 ottobre – dove vengono segnalate le reazioni avverse fino al 26 settembre (chiaramente ottenute con farmacovigilanza passiva) –, sottolinea che solo il 14,4% ha avuto riguardo ad eventi gravi. E dei 17 su 100mila effetti avversi riscontrati, solo il 43,8% di essi (circa 8) finora sono risultati correlabili.
Attenzione all’aggettivo SOLO utilizzato più volte come parola chiave adottata per distorcere la realtà e favorire il pensiero della propaganda, come espresso nel IV principio tattico “Orchestrazione” di Joseph Goebbels, ricavato dall’analisi del professor Magi.
Ma la ciliegina sulla torta è che la sentenza finisce qui, senza nessuna menzione sui decessi.
PER IL CONSIGLIO DI STATO ITALIANO NON CI SONO MORTI RELATIVI ALLA SOMMINISTRAZIONE DEL “VACCINO ANTICOVID”.
Imbarazzante, e a dir poco vergognoso il giudizio finale dell’organo di Stato. Ma non certo privo di ingegno, se si considera applicato alla lettera il principio tattico IX “Silenziamento”, che come obiettivo esorta a silenziare e non dare visibilità alla notizia, perché se i fatti vengono ignorati cessano poi di esistere.
Ricordiamolo noi allora al Consiglio di Stato due dati già accertarti da tempo dalla stessa AIFA.
I decessi certi considerati correlati sono 16. Quelli totali segnalati sono più di 600 (sempre in vigilanza passiva) di cui un 50% indeterminato, quindi, per usare la loro stessa dialettica, circa solo 300 persone che potrebbero essere decedute in seguito alla campagna propagandistica imposta sotto il falso nome di “senso civico”.
Chiaramente ci fermiamo qua, senza scoperchiare il calderone degli innumerevoli avversi gravi di cui molti irreversibili ormai noti ai più, ma sul quale per tanti motivi non si hanno dati certi.
In questa sentenza, dove sta il senso civico? Nel sacrificare la vita di un individuo per proteggerne di più?
A questo punto è accettabile e condonabile uccidere una persona per donarne gli organi ad altri nel tentativo di salvarli?
Fonti:
❖ Sentenza 20 ottobre 2021, n. 7045 del Consiglio di Stato, Sezione Terza: https://bit.ly/3nnhhnm
❖ Analisi della sentenza dell’avv. Marco Mori: https://youtu.be/MUtg5_7mFrk
❖ Biodiritto: https://bit.ly/3CgawdB
❖ Gianluca Magi, Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura, prefazione J.-P. Fitoussi, Piano B, 2021.