Una civiltà cade per corruzione dei costumi. Come può l’Occidente sopravvivere se i suoi capi, amplificati dagli apparati mediatici, considerano malvagi i propri valori? Intanto in Cina s’insegna che la storia Occidentale sarebbe solo una grande menzogna.

Nonostante si trovasse in uno dei momenti di massimo splendore politico, amministrativo e militare, l’Impero romano crollò. Perché?
Perché sotto l’impero del lusso erano prosperate corruzione e decadenza dei costumi.
Gli imperatori confondevano «l’ordine delle stagioni», facevano «ministri mimi e ballerini».
I costumi dei romani si rammollivano: non lavoravano più e la coltura dei campi era abbandonata agli schiavi.
Già nel II sec. a.C. Marco Porcio Catone ammoniva i suoi contemporanei verso i pericoli del lusso sfrenato e della corruzione tipica dell’ellenismo.
Roma, mantenuta dalle tasse delle colonie, rivolgeva gran parte dell’attenzione a giochi e passatempi.
Una volta sbiaditi i valori dell’Impero, neppure l’autoritarismo istituzionale e l’esercito poterono contrastare le invasioni barbariche.
La mollezza dei costumi fu l’inizio della fine.

Quando una civiltà smarrisce i valori su cui si è edificata, rafforza inevitabilmente la violenza autoritaria che sfocia nel controllo e nella privazioni delle libertà personali.
Ma ciò può essere sufficiente a salvare una nazione in declino?

Oggi la Cancel Culture, il Disrupt Texts – l’eliminazione dai programmi scolastici e universitari dei pensatori classici avvertiti come non in sintonia con una certa ideologia – e altre forme estremiste di masochismo e odio di sé dell’Occidente avvelenano il corpo dell’Occidente tutto.

La deriva disturbata a cui può giungere il capitalismo è sintetizzata da una celebre frase di Lenin:
«Il capitalismo ci venderà la corda con cui lo impiccheremo».

La deriva del politicamente corretto, promosso dalle nostre élites finanziarie e culturali divide anziché unire e sta regalando – anziché vendere – questa corda del patibolo alla Cina comunista di Xi Jinping che, da una Beijing sempre più vicina, resta a guardare pazientemente e ad agire sottotraccia.

Come può l’Occidente sopravvivere se i suoi capi, amplificati dagli apparati mediatici, considerano malvagi i propri valori?

Mentre noi bisticciamo su quale statua sia più giusto decapitare e quale pilastro letterario sia più etico abbattere e cancellare dai programmi scolastici e universitari, la Cina ne approfitta per inculcare al suo popolo l’idea che la storia Occidentale sarebbe solo una grande menzogna: è di questi giorni infatti la notizia del professore Huang Heqin di Belle Arti alla facoltosa Università di Zhejiang che sostiene che le Piramidi, il Partenone, il Foro romano e altri baluardi della cultura occidentale siano solo “fake” per offuscare lo splendore della Cina, unica vera civiltà mondiale.

Quello che può sembrare un semplice delirio si trasforma in vera e propria propaganda anti-occidentale amplificata dall’enorme bacino di studenti ad ogni corso: 60.000.

Fonti:
• The Wall Street Journal, 22 marzo 2021: https://vsit.site/8tktc
• Atlantico, 20 marzo 2021: https://vsit.site/smca3
• Taiwan English News, 11 febbraio 2021: https://vsit.site/nok3i
• Gianluca Magi, “Goebbels. 11 tattiche di manipolazione”, Piano B, 2021.

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