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Il grande argomento rimosso della società contemporanea nei dialoghi pubblici e privati intercorsi tra il 2014 e il 2019 tra Franco Battiato e Gianluca Magi.

Chi voglia conoscere la direzione verso cui volgere la vita, si chieda sempre per cosa vorrà essere ricordato da coloro che ama.
Se non ha nessuno da amare, lo chieda al bimbo che è stato, che convive in ogni adulto.
Chiediamo a quel bimbo se è fiero o si vergogna dell’adulto che siamo diventati, di quell’adulto che, nel tempo di alcune decine di rotazioni della Terra intorno al sole, non ci sarà più.
È una buona domanda.
Perché la domanda definitiva che ci faremo nell’ultimo istante fatidico è: «Quanto ho amato?».
In quel momento, comprenderemo che è solo l’amore donato e ricevuto in vita, a contare.
Tutto il resto – le realizzazioni personali, le lotte, le conquiste e gli sforzi – verrà dimenticato nel nostro riflesso.
Comprenderemo che se avremo amato bene allora tutto sarà valso, e la gioia di questo ci basterà sino alla fine.
Ma se non avremo amato, la morte giungerà troppo presto e sarà troppo terribile da affrontare.

– tratto da: Franco Battiato e Gianluca Magi, “Lo stato intermedio” (Piano B).

[Il brano che accompagna il Booktrailer è “Le nostre anime” di Franco Battiato (Universal Music), istantanea dell’apice di un tragitto spirituale]

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